1 Серена Уильямс США 8645.00 2 Динара Сафина Россия 6480.00 3 Светлана Кузнецова Россия 5930.00 4 Каролин Возняцки Дания 5925.00 5 Винус Уильямс США 5626.00 6 Виктория Азаренко Белоруссия 5300.00 7 Елена Дементьева Россия 4855.00 8 Агнешка Радваньска Польша 3880.00 9 Елена Янкович Сербия 3770.00 10 Ли На Китай 3665.00 11 Флавия Пеннетта Италия 3230.00 12 Саманта Стосур Австралия 3165.00 13 Мария Шарапова Россия 3105.00 14 Марион Бартоли Франция 3000.00 15 Вера Звонарева Россия 2965.00 16 Янина Викмайер Бельгия 2940.00 17 Ким Клийстерс Бельгия 2780.00 18 Франческа Скьявоне Италия 2730.00 19 Надежда Петрова Россия 2440.00 20 Шахар Пеэр Израиль 2350.00
1 Серена Уильямс США 2320.00 2 Жюстин Энен Бельгия 1600.00 3 Винус Уильямс США 1400.00 4 Виктория Азаренко Белоруссия 1320.00 5 Ли На Китай 1186.00 6 Елена Дементьева Россия 1041.00 7 Шахар Пеэр Израиль 1005.00 8 Чжэн Цзе Китай 971.00 9 Вера Звонарева Россия 786.00 10 Флавия Пеннетта Италия 745.00 11 Янина Викмайер Бельгия 622.00 12 Агнешка Радваньска Польша 615.00 13 Мария Кириленко Россия 571.00 14 Алена Бондаренко Украина 561.00 15 Франческа Скьявоне Италия 541.00 16 Надежда Петрова Россия 503.00 17 Анастасия Павлюченкова Россия 463.00 18 Араван Резаи Франция 460.00 19 Ким Клийстерс Бельгия 440.00 20 София Арвидссон Швеция 439.00
шансы? ну у России, Германии (даже без Магдалены), француженки ну очень опасны. ну также могут стрельнуть шведки, норвежки, украинки... а вот по местам расставлять не берусь . дабы не сглазить
а я сюда отправлю. в принципе, я раньше с помощью Google переводила интервью с итальянского. а это - получился какой-то набор слов. непонятно Google перевел... часть 1: Pennetta Show
I tatuaggi, la paura di amare e i massaggi ai piedi «che mi fanno impazzire»
Non chiamatela Flavia Pennetta, chiamatela Pennettova. Come i telecronisti russi quando la osservano prendere a pallettate (oppure a chianconi, come dice lei in slang pugliese) la Sharapova, la Dementieva, la Hantuchova e compagnia bella. Perché nessuna italiana, nel tennis moderno, si è spinta così in alto. Otto vittorie nel circuito Wta, due volte ai quarti degli Us Open e primo posto in Federation Cup con le azzurre della squadra femminile. Un filotto di 15 vittorie che lo scorso 14 agosto, a 27 anni, l’ha fatta schizzare nella top ten della Wta, con in tasca un bottino da tre milioni di dollari e relativi endorsement pubblicitari con Belstaff e Gatorade. La migliore italiana di sempre, si è detto. Anche se a scavare negli archivi salta fuori che Annelies Ullstein Bossi, tedesca naturalizzata, negli anni Quaranta aveva già centrato l’obiettivo. «E chissenefrega», dice Flavia addentando una bistecca al sangue e sorseggiando ginger scuro, la bibita preferita. Più longilinea di come appare durante i match in tv, dove sembra una torretta sparamissili ben piantata a fondocampo, arriva all’appuntamento con la sorella Giorgia, che lavora presso la piccola raffineria che papà Oronzo gestisce a Brindisi: la DueP, ex Pennetta Oil. Flavia è bella di una bellezza da cotta estiva, da compagna di classe che ti fa perdere la testa in gita. Radiosa se sorride. Meno da seria, quando si accentuano le labbra sottili insieme a un filo d’inquetudine che esorcizza mandando sms dal suo BlackBerry. Penso alla vita di una tennista e mi vengono in mente due parole: solitudine nera. «In effetti siamo atleti particolari. Non abbiamo una squadra alla quale rendere conto e possiamo pure licenziare l’allenatore, che paghiamo noi. Occorre molta ambizione per farcela».
L’alleato migliore contro la saudade qual è? «Skype. Lo uso per non vedere i film da sola».
Racconta. «Semplice: chiamo le amiche che vivono a Barcellona, la città dove mi alleno. Loro girano la webcam verso lo schermo della tv e ci guardiamo il film insieme».
Tennista disperata. «Ma no, è carino! Se qualcuno parla faccio pure shhhh!!».
Urge fidanzato. «Per ora non sono a caccia. Quando le cerchi, le storie non arrivano mai».
Chi ha detto: “Ormai sono diventata acida”? «L’ho detto io. Certe botte fanno male...» (il riferimento è alla storia col tennista Carlos Moya, che ha lasciato Flavia Pennetta due anni fa, quando già convivevano da un po’, ndr).
Quanti uomini hai avuto da allora? «Pochi. Due o tre. Ho incontrato persone che avrebbero meritato più fiducia. Ma ormai ho paura, e li ho allontanati».
Secondo l’oroscopo dovresti essere invece “in grado di amare in modo totale, con grandi sentimenti e grandi tragedie”. «Tutto vero, almeno per le tragedie. Ma non sono tipa da scenate. Tengo tutto dentro e le mie tragedie si traducono in pianti dirotti e solitari».
É vero che tutte le donne Pesci adorano i massaggi ai piedi? «É vero, impazzisco appena me li tocccano. Se qualcuno mi dà confidenza tac, gli piazzo subito un piedino in mano da massaggiare. Meglio ancora le mani, specialmente la destra, che è sempre un po’ dura».
часть2: Le tre “M” tatuate sul polso cosa significano? «Sono il ricordo di un momento difficile, a livello personale e sportivo. Uscivo da un infortunio al polso e la rottura con Carlos era fresca. Le mie solite amiche, quelle dei film su Skype, per tirarmi su hanno iniziato a chiamarmi la Mejor del Mundo Mundial, una frase che non ha senso, un po’ come “la mejo der mejo” in spagnolo maccheronico. Mi ha fatto star bene, e ho deciso di farmi il tatuaggio».
Tempo fa ti sei beccata il tifo mangiando bianchetti crudi, eppure continui imperterrita a cibarti di sushi. Questo dice qualcosa sul tuo carattere? «Dice solo che sono golosa. E che il pesce crudo è troppo buono per rinunciarvi».
Magari dice che sei capocciona. «Capocciona no. Cioè, un po’. Magari tignosa. Una che vuole sempre sapere il perché delle cose».
Snervante. «Parto sempre col freno a mano tirato. Quando mi propongono una novità la mia prima risposta è sempre “no”. Un automatismo. Per fortuna il tempo mi sta aiutando a essere più morbida».
In Spagna lavori con un motivatore. Tre cose che hai imparato da lui? «A controllarmi, a non essere perfetta e a non essere egoista. Il tennis ti rende viziata». (Giorgia, seduta a fianco, annuisce platealmente).
A proposito di autocontrollo: bello il video in cui mandi a quel paese l’arbitro durante un match contro la Mauresmo. Era un vaffain spagnolo o in pugliese? «Sono partita in pugliese e ho finito in spagnolo: Cabròn! Quando mi rivedo su YouTube penso: ma quella non sono io! Una bravata che mi è costata 4.000 dollari di multa».
La Mauresmo si è ritirata per le troppe pressioni, un po’ come la Manaudou nel nuoto. Alla faccia della leggendaria forza di carattere delle donne. «Ma infatti sono tutte chiacchiere. Conta il singolo individuo con le sue ambizioni. Quest’anno ci sono i mondiali di calcio? Si parlerà di quanto sono bravi i maschi. una ruota che gira».
Una volta, di Serena Williams hai detto: «è davvero un animale». Bellezza e preparazione atletica sono in contrasto? «Gioco a tennis, e per farlo devo essere forte, anche se qualcosa in femminilità si perde. Odio la mia pancia ad esempio, l’addominale obliquo, che sembra quello di un uomo. Ma mi serve per le rotazioni, e devo tenermelo così».
Ho notato che tra le prime 10 del ranking Wta non ci sono più bellezze scintillanti. Esclusi i presenti: è il momento della rivincita delle racchie? «Beh, la Dementieva è carina, dai! A me invece sembra che il livello medio si sia alzato. Magari in campo sono penalizzate, ma se poi le vedi fuori ti accorgi che sono davvero notevoli».
E allora che c’è, una selezione all’ingresso? «Ma no, la selezione la fa il campo. Poi, arrivati a un certo livello, gli sponsor certe cose le guardano. Diciamocelo, a ’sto mondo gira tutto intorno alla stessa cosa».
Che cos’è mancato al 2009 per essere un anno perfetto? «Una vittoria al Roland Garros. Avevo dei problemi all’adduttore e non avrei dovuto partecipare, e invece, testona, ci sono andata lo stesso, e non è andata bene».
Una vittoria che renderebbe il 2010 pari al 2009? «Vincere Roma. E una semifinale del grande slam».
E poi scriverai un libro. Titolo: la mejor del mundo mundial. «Sì, me l’hanno proposto e credo che lo farò. Un libro nel quale si parlerà di tennis ma soprattutto di me, di chi sono e come sono cresciuta. Fresco e spontaneo, come credo di essere io».
Vedo che in gara mordi spesso la pallina. Che sapore ha? «Fa schifo, ti rimangono tutti i peletti in bocca. Ma con qualcuno te la devi pur prendere quando perdi, o no?».
ура , Россия!!!!!
но Нойнер - полный абзац.... я уже думала, что золото нашим будет... ан нет, серебро у нас!!!
поздравляю Ольгу Зайку!! а вот за Медведцеву- обидно=(((
1 Серена Уильямс США 8645.00
2 Динара Сафина Россия 6480.00
3 Светлана Кузнецова Россия 5930.00
4 Каролин Возняцки Дания 5925.00
5 Винус Уильямс США 5626.00
6 Виктория Азаренко Белоруссия 5300.00
7 Елена Дементьева Россия 4855.00
8 Агнешка Радваньска Польша 3880.00
9 Елена Янкович Сербия 3770.00
10 Ли На Китай 3665.00
11 Флавия Пеннетта Италия 3230.00
12 Саманта Стосур Австралия 3165.00
13 Мария Шарапова Россия 3105.00
14 Марион Бартоли Франция 3000.00
15 Вера Звонарева Россия 2965.00
16 Янина Викмайер Бельгия 2940.00
17 Ким Клийстерс Бельгия 2780.00
18 Франческа Скьявоне Италия 2730.00
19 Надежда Петрова Россия 2440.00
20 Шахар Пеэр Израиль 2350.00
1 Серена Уильямс США 2320.00
2 Жюстин Энен Бельгия 1600.00
3 Винус Уильямс США 1400.00
4 Виктория Азаренко Белоруссия 1320.00
5 Ли На Китай 1186.00
6 Елена Дементьева Россия 1041.00
7 Шахар Пеэр Израиль 1005.00
8 Чжэн Цзе Китай 971.00
9 Вера Звонарева Россия 786.00
10 Флавия Пеннетта Италия 745.00
11 Янина Викмайер Бельгия 622.00
12 Агнешка Радваньска Польша 615.00
13 Мария Кириленко Россия 571.00
14 Алена Бондаренко Украина 561.00
15 Франческа Скьявоне Италия 541.00
16 Надежда Петрова Россия 503.00
17 Анастасия Павлюченкова Россия 463.00
18 Араван Резаи Франция 460.00
19 Ким Клийстерс Бельгия 440.00
20 София Арвидссон Швеция 439.00
сам люблю биатлон. так что ждем сегодня женской эстафеты!!!
а вот по местам расставлять не берусь . дабы не сглазить
шведки , да рвать жилы будут . норвежки думаю не потянут. вот украинки -да, могут.
есть!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Всегда рады помочь )))
или сюда )))
мне уже даже любопытно )))
часть 1:
Pennetta Show
I tatuaggi, la paura di amare e i massaggi ai piedi «che mi fanno impazzire»
Non chiamatela Flavia Pennetta, chiamatela Pennettova. Come i telecronisti russi quando la osservano prendere a pallettate (oppure a chianconi, come dice lei in slang pugliese) la Sharapova, la Dementieva, la Hantuchova e compagnia bella. Perché nessuna italiana, nel tennis moderno, si è spinta così in alto. Otto vittorie nel circuito Wta, due volte ai quarti degli Us Open e primo posto in Federation Cup con le azzurre della squadra femminile.
Un filotto di 15 vittorie che lo scorso 14 agosto, a 27 anni, l’ha fatta schizzare nella top ten della Wta, con in tasca un bottino da tre milioni di dollari e relativi endorsement pubblicitari con Belstaff e Gatorade.
La migliore italiana di sempre, si è detto. Anche se a scavare negli archivi salta fuori che Annelies Ullstein Bossi, tedesca naturalizzata, negli anni Quaranta aveva già centrato l’obiettivo.
«E chissenefrega», dice Flavia addentando una bistecca al sangue e sorseggiando ginger scuro, la bibita preferita. Più longilinea di come appare durante i match in tv, dove sembra una torretta sparamissili ben piantata a fondocampo, arriva all’appuntamento con la sorella Giorgia, che lavora presso la piccola raffineria che papà Oronzo gestisce a Brindisi: la DueP, ex Pennetta Oil. Flavia è bella di una bellezza da cotta estiva, da compagna di classe che ti fa perdere la testa in gita. Radiosa se sorride. Meno da seria, quando si accentuano le labbra sottili insieme a un filo d’inquetudine che esorcizza mandando sms dal suo BlackBerry.
Penso alla vita di una tennista e mi vengono in mente due parole: solitudine nera.
«In effetti siamo atleti particolari. Non abbiamo una squadra alla quale rendere conto e possiamo pure licenziare l’allenatore, che paghiamo noi. Occorre molta ambizione per farcela».
L’alleato migliore contro la saudade qual è?
«Skype. Lo uso per non vedere i film da sola».
Racconta.
«Semplice: chiamo le amiche che vivono a Barcellona, la città dove mi alleno. Loro girano la webcam verso lo schermo della tv e ci guardiamo il film insieme».
Tennista disperata.
«Ma no, è carino! Se qualcuno parla faccio pure shhhh!!».
Urge fidanzato.
«Per ora non sono a caccia. Quando le cerchi, le storie non arrivano mai».
Chi ha detto: “Ormai sono diventata acida”?
«L’ho detto io. Certe botte fanno male...» (il riferimento è alla storia col tennista Carlos Moya, che ha lasciato Flavia Pennetta due anni fa, quando già convivevano da un po’, ndr).
Quanti uomini hai avuto da allora?
«Pochi. Due o tre. Ho incontrato persone che avrebbero meritato più fiducia. Ma ormai ho paura, e li ho allontanati».
Secondo l’oroscopo dovresti essere invece “in grado di amare in modo totale, con grandi sentimenti e grandi tragedie”.
«Tutto vero, almeno per le tragedie. Ma non sono tipa da scenate. Tengo tutto dentro e le mie tragedie si traducono in pianti dirotti e solitari».
É vero che tutte le donne Pesci adorano i massaggi ai piedi?
«É vero, impazzisco appena me li tocccano. Se qualcuno mi dà confidenza tac, gli piazzo subito un piedino in mano da massaggiare. Meglio ancora le mani, specialmente la destra, che è sempre un po’ dura».
Le tre “M” tatuate sul polso cosa significano?
«Sono il ricordo di un momento difficile, a livello personale e sportivo. Uscivo da un infortunio al polso e la rottura con Carlos era fresca. Le mie solite amiche, quelle dei film su Skype, per tirarmi su hanno iniziato a chiamarmi la Mejor del Mundo Mundial, una frase che non ha senso, un po’ come “la mejo der mejo” in spagnolo maccheronico. Mi ha fatto star bene, e ho deciso di farmi il tatuaggio».
Tempo fa ti sei beccata il tifo mangiando bianchetti crudi, eppure continui imperterrita a cibarti di sushi. Questo dice qualcosa sul tuo carattere?
«Dice solo che sono golosa. E che il pesce crudo è troppo buono per rinunciarvi».
Magari dice che sei capocciona.
«Capocciona no. Cioè, un po’. Magari tignosa. Una che vuole sempre sapere il perché delle cose».
Snervante.
«Parto sempre col freno a mano tirato. Quando mi propongono una novità la mia prima risposta è sempre “no”. Un automatismo. Per fortuna il tempo mi sta aiutando a essere più morbida».
In Spagna lavori con un motivatore. Tre cose che hai imparato da lui?
«A controllarmi, a non essere perfetta e a non essere egoista. Il tennis ti rende viziata». (Giorgia, seduta a fianco, annuisce platealmente).
A proposito di autocontrollo: bello il video in cui mandi a quel paese l’arbitro durante un match contro la Mauresmo. Era un vaffain spagnolo o in pugliese?
«Sono partita in pugliese e ho finito in spagnolo: Cabròn! Quando mi rivedo su YouTube penso: ma quella non sono io! Una bravata che mi è costata 4.000 dollari di multa».
La Mauresmo si è ritirata per le troppe pressioni, un po’ come la Manaudou nel nuoto. Alla faccia della leggendaria forza di carattere delle donne.
«Ma infatti sono tutte chiacchiere. Conta il singolo individuo con le sue ambizioni. Quest’anno ci sono i mondiali di calcio? Si parlerà di quanto sono bravi i maschi. una ruota che gira».
Una volta, di Serena Williams hai detto: «è davvero un animale». Bellezza e preparazione atletica sono in contrasto?
«Gioco a tennis, e per farlo devo essere forte, anche se qualcosa in femminilità si perde. Odio la mia pancia ad esempio, l’addominale obliquo, che sembra quello di un uomo. Ma mi serve per le rotazioni, e devo tenermelo così».
Ho notato che tra le prime 10 del ranking Wta non ci sono più bellezze scintillanti. Esclusi i presenti: è il momento della rivincita delle racchie?
«Beh, la Dementieva è carina, dai! A me invece sembra che il livello medio si sia alzato. Magari in campo sono penalizzate, ma se poi le vedi fuori ti accorgi che sono davvero notevoli».
E allora che c’è, una selezione all’ingresso?
«Ma no, la selezione la fa il campo. Poi, arrivati a un certo livello, gli sponsor certe cose le guardano. Diciamocelo, a ’sto mondo gira tutto intorno alla stessa cosa».
Che cos’è mancato al 2009 per essere un anno perfetto?
«Una vittoria al Roland Garros. Avevo dei problemi all’adduttore e non avrei dovuto partecipare, e invece, testona, ci sono andata lo stesso, e non è andata bene».
Una vittoria che renderebbe il 2010 pari al 2009?
«Vincere Roma. E una semifinale del grande slam».
E poi scriverai un libro. Titolo: la mejor del mundo mundial.
«Sì, me l’hanno proposto e credo che lo farò. Un libro nel quale si parlerà di tennis ma soprattutto di me, di chi sono e come sono cresciuta. Fresco e spontaneo, come credo di essere io».
Vedo che in gara mordi spesso la pallina. Che sapore ha?
«Fa schifo, ti rimangono tutti i peletti in bocca. Ma con qualcuno te la devi pur prendere quando perdi, o no?».